Calvi → Monaco a nuoto: l’odissea di Noam Yaron nel Mediterraneo
La più lunga traversata record al servizio della natura
All’alba dell’11 agosto 2025, il nuotatore svizzero Noam Yaron partì da Calvi nel nord-ovest della Corsica. Il suo obiettivo: nuotare per 180 chilometri fino a Monaco senza mai uscire dall’acqua. Per cinque giorni e quattro notti, a braccetto, avrebbe attraversato le acque tumultuose del Mediterraneo. La sfida non è solo sportiva: è una dichiarazione d’amore al mare, un appello alla consapevolezza ecologica.

- Calvi → Monaco a nuoto: l'odissea di Noam Yaron nel MediterraneoLa più lunga traversata record al servizio della natura
- Origine del progetto e motivazioni di fondo
- La storia della traversata
- Problemi ambientali e messaggio
- Brutta intervista ai media con Noam Yaron
- Conclusione: oltre il disco, ispirazione
Origine del progetto e motivazioni di fondo
Dalle prestazioni all’impegno
Noam Yaron non è un nuotatore qualunque. Ex campione nazionale, ha rivolto la sua attenzione alle sfide di lunghissima distanza, cercando di combinare l’abilità fisica con una causa ambientale. Il progetto di collegare Calvi a Monaco non è nato da un semplice desiderio di record, ma da un senso di urgenza: sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato critico del Mediterraneo, in particolare passando per il Santuario Pelagos. Il Santuario Pelagos è una delle zone più sensibili del mare in termini di calore, inquinamento e una rotta di navigazione molto utilizzata dalle imbarcazioni.
Attraversando il santuario Pelagos, un’area marina protetta tra Francia, Italia e Monaco, Noam ha voluto usare il suo corpo come voce per il mare, un simbolo di consapevolezza.
Un messaggio universale
Oltre alla performance, ogni metro coperto portava con sé un messaggio: agire per la biodiversità marina, proteggere i cetacei, combattere l’inquinamento invisibile. È stata lanciata una campagna partecipativa per finanziare progetti di conservazione vendendo simbolicamente metri cubi di mare attraversato.
Preparazione e logistica: una sfida collettiva – Un team di 30 persone
Due catamarani hanno seguito i progressi di Noam : uno per il supporto logistico, l’altro per il monitoraggio scientifico (DNA ambientale, microplastiche, plancton, ecc.). Medici, mental trainer, nutrizionisti, marinai, videografi, tutti si sono mobilitati per rendere questa traversata un laboratorio vivente.
Una nuotata pianificata fino all’ultimo metro: Utilizzando un cavo d’acqua trainato, Noam ha mantenuto la sua traiettoria. Ogni 30 minuti si fermava brevemente per bere; ogni ora mangiava cibo solido (banane, patate, uova). E il suo prezioso sonno? Brevi momenti in cui galleggiava sulla schiena, a volte fermo e altre volte, come avrà avuto modo di spiegare,seguendo da vicino il filo, in una sorta di ipnosi che gli permetteva di capire quando si allontanava o si avvicinava al filo che lo guidava.

Impegni passo dopo passo
Gli impegni ambientali non sono qualcosa da prendere alla leggera e a volte è complicato far muovere le cose in modo radicale, ma grazie a impegni a volte semplici, stiamo riuscendo a includere sempre meglio questo importantissimo aspetto della società.
Questo è particolarmente vero per l’isola di Corsica, che sta soffrendo per l’innalzamento del livello del mare e per l’afflusso di turisti che devono essere sensibilizzati su un ambiente molto diverso da quello della terraferma. Lascio a te il compito di consultare gli impegni già presi dal gruppo indipendente dei campeggiatori della Corsica, Corsica Camping dove si parla degli impegni naturali presi ora e in futuro.
La storia della traversata
Le prime 24 ore: stabilire il ritmo
Le prime ore sono state cruciali: trovare il giusto ritmo, regolare la respirazione, gestire la temperatura ed evitare infortuni. Nonostante la mareggiata, Noam è rimasto concentrato, supportato dai suoi segnali visivi e uditivi, come ho già detto.
100 km in 45 ore
Momento chiave della traversata: tagliare il traguardo dei 100 km in 45 ore e 07 minuti. Un record personale battuto, un muro mentale infranto. Sono iniziati i dolori, sono comparse le allucinazioni, ma la forza di volontà ha dominato.
Le ultime ore: il corpo cede, lo spirito rimane
A due chilometri dall’arrivo, Noam si è accasciato, soffrendo di allucinazioni, disorientamento ed estrema stanchezza. La sua squadra lo ha estratto dall’acqua. Ma il messaggio è stato recepito. È ancora un risultato storico e non c’è motivo di considerarlo un fallimento. . Le conseguenze sono state dolorose per il nuotatore, che ha subito ustioni dovute allo sfregamento della muta contro il corpo e alla salsedine del mare, che si è abbattuta sulla sua pelle, in particolare sulle labbra, che hanno faticato a guarire, anche dopo diversi giorni.
Problemi ambientali e messaggio
Un santuario da difendere
Il santuario Pelagos è un simbolo fragile: un’area marina protetta ancora troppo esposta ai pericoli. Collisioni, pesca eccessiva, rifiuti di plastica… Il messaggio è chiaro: la protezione non è più sufficiente, dobbiamo agire concretamente.
Durante la traversata sono stati prelevati campioni per analizzare la qualità dell’acqua e la presenza di sostanze inquinanti e per misurare la diversità biologica. In questo modo, la traversata diventa un progetto di scienza partecipativa, una base di riflessione per le generazioni future.
Risonanza locale: anche qui il mare è rispettato
Nel nostro campeggio Merendella, situato sulla costa orientale della Corsica, viviamo quotidianamente questa vicinanza al mare. I nostri vacanzieri scoprono la biodiversità marina, partecipano ad attività sportive acquatiche sostenibili e imparano arispettare questo ambiente eccezionale. Anche noi siamo interessati da questo cambiamento nel comportamento del mare e stiamo facendo la nostra parte per preservarlo, per comprenderlo meglio e, soprattutto, per trasmettere questa conoscenza ai nostri turisti. Un giorno avremo modo di parlarti dell’innalzamento del livello del mare, che ha divorato un’enorme porzione delle spiagge circostanti a un ritmo allarmante.
Domande frequenti (FAQ)
Conclusione: oltre il disco, ispirazione
Noam Yaron ha nuotato per sensibilizzare l’opinione pubblica. Il suo corpo ha fallito, il suo messaggio ha fallito . Attraversare il Mediterraneo a nuoto avvicina simbolicamente le persone al mare, ricordando loro che non possono sopravvivere senza di esso.
Noi di Merendella accogliamo con favore questo grande sforzo, che rappresenta un nuovo modo di mostrare al grande pubblico che le nostre acque sono in pericolo. Non dobbiamo far altro che conviverci ogni giorno, amarle, capirle e rispettarle, e saremo sempre sulla strada giusta per prendere le decisioni giuste per un futuro sostenibile.

Sapete perché la Corsica è chiamata l’Isola della Bellezza?
La Corsica è stata soprannominata l’Isola della Bellezza fin dal XIXᵉ secolo, grazie alla ricchezza e alla diversità dei suoi paesaggi. In nessun altro luogo del Mediterraneo è possibile trovare una tale concentrazione di spiagge paradisiache, montagne selvagge, foreste incontaminate, macchia profumata e insenature segrete.
Ci sono diversi modi per raggiungerla in modo rapido ed economico, sia in traghetto che in aereo. In poche ore potrai lasciarti alle spalle la vita di tutti i giorni per un vero e proprio cambiamento di scenario, con quel fascino speciale per cui la Corsica è rinomata.
Se questo articolo ti ha fatto venire voglia di saperne di più, non esitare a consultare il blog del sito: Vai al blog per preparare il tuo viaggio! Troverai idee, consigli e ispirazione per organizzare la tua prossima vacanza in Corsica, a contatto con la natura incontaminata, e goderti tutto ciò che quest’isola ha da offrire.



